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Un appello inascoltato

L’avvenire economico e sociale di Barcellona Pozzo di Gotto dovrebbe poggiare in gran parte sul turismo. Di ciò era convinto il prof. Carmelino Genovese, direttore del CRAUS di Bologna e promotore negli anni ‘80 e ‘90 delle 12 Edizioni dei Convegni sulla Computer Arte – in gran parte organizzate dalla Pro Loco. Egli prese l’iniziativa di proporre con una lettera al sindaco il Progetto di un Villaggio degli Artisti e dei Giornalisti, da creare nell’edificio e nell’area intorno alla ex colonia di Acquaficara, collegandolo con un Polo Culturale, operante insieme ad un Laboratorio nel Centro culturale di Piazza San Sebastiano fornito di idonee apparecchiature, con l’obiettivo di dare alla città uno sbocco turistico internazionale.

Il villaggio avrebbe dovuto avere un parco con campo da tennis, una piccola palestra sportiva, un’aula per riunioni, una sala adibita alla video comunicazione (televisore, registratore, computer per grafica e musica, modem, ecc.), idonea per scrivere articoli redazionali. Il complesso sarebbe dovuto partire dal nucleo modulare, con i servizi suddetti già funzionanti. Il villaggio sarebbe stato destinato ad Artisti di chiara fama, Operatori culturali, giornalisti, che sarebbero stati ospitati in occasioni di Convegni o di altre manifestazioni.

L’amministrazione comunale avrebbe dovuto coordinare le varie opere, trovare i finanziamenti necessari, dare incarichi a professionisti validi. A tempo opportuno il Polo avrebbe dovuto essere costituito in Ente Autonomo, specialmente per la gestione del Convegno, della Galleria e del Villaggio internazionale.

L’appello, che trenta anni fa il professore Carmelo Genovese inviò, rimase lettera morta. L’edificio della ex colonia di Acquaficara in posizione panoramica straordinaria è rimasto abbandonato in condizioni pietose. Come mai nessuno dei nostri politici e amministratori ha mai pensato alla possibilità di riutilizzare quella struttura?

Il prof. Genovese, dopo la morte avvenuta nel 1997, è stato ricordato dalla Pro Loco “Manganaro” con due incontri. Egli ha contribuito a dare della nostra città un’immagine di modernità, invitando a Barcellona il meglio della cultura in campo cibernetico, artistico, filosofico e scientifico. Inutilmente lamentò la lentezza delle Amministrazioni comunali nel puntare sul turismo culturale per un rilancio anche economico di Barcellona. Egli era convinto che la Computer Arte può trovare spazio nelle Arti astratte e in quelle figurative, nell’Artigianato Artistico e decorativo, nell’impresa manifatturiera a vocazione industriale e in altri campi dell’economia.

Gino Trapani


L’edificio abbandonato dell’ex colonia di Acquaficara.
L’edificio abbandonato dell’ex colonia di Acquaficara.


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