Sos Garibaldi, un appello lanciato dalla Pro Loco per la sua riqualificazione
- Amministratore
- 3 apr 2020
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"Una via del passato che non si vuole proiettare nel futuro": è stata definita così la via Garibaldi, cioè l'antica via Del Corso, dal critico d'arte Andrea Italiano durante il convegno organizzato il 5 novembre 2017 presso la chiesa delle Anime del Purgatorio dalla "Pro Loco Manganaro", presieduta da Flaviana Gullì, dalla Confraternita delle Anime del Purgatorio, rappresentata da Rosario Cutropia e dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta.
Nel corso del convegno, a cui ha partecipato anche l'assessore alla cultura Ilenia Torre, è stato evidenziato lo stato di degrado di quella che un tempo era la via più importante della città del Longano, sorta nel XVI secolo ed oggi costellata da numerosi palazzi fatiscenti, pericolanti e disabitati (ben sessantacinque sono in pessime condizioni), da marciapiedi pieni di buche e di erbacce. Una via fantasma, del cui degrado sono complici tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo e che non hanno mosso un dito per riqualificarla né per incentivare la ristrutturazione degli edifici da parte dei legittimi proprietari. Dopo i saluti di padre Santino Colosi, arciprete di Santa Maria Assunta, è intervenuto l'architetto Marcello Crinò, che ha proposto un excursus, attraverso l'utilizzo di immagini, antiche e moderne, degli antichi palazzi (Pettini, Cattafi, Caliri-Nicolaci, Salvo, Stilo), delle opere pubbliche e religiose (chiesa dei Santi Cosma e Damiano, di San Giuseppe, del Santissimo Crocifisso, di San Filippo Neri) che si affacciano o si affacciavano lungo la via, prestando particolare attenzione alle strutture che sono state demolite nel tempo, come il Duomo di San Sebastiano, costruito nel 1595 e demolito per realizzare la via Roma, il teatro Mandanici e una parte dell'ex Monte di Pietà, abbattuti a seguito dell'incendio del 1967, e il campanile di San Vito. Subito dopo ha preso la parola Salvatore Scilipoti, vicepresidente della Pro Loco Manganaro, che si è soffermato, invece, su alcuni personaggi illustri che hanno abitato i palazzi storici di via Garibaldi, primo fra tutti Francesco De Luca, giurista che partecipò ai moti rivoluzionari del 1848, a cui è stato intitolato il Tribunale di Barcellona e la vecchia biblioteca, e Pasquale Sfameni, originario di Torregrotta, scienziato e medico, specializzato in Ostetricia, a cui è intitolato un premio internazionale dell’Università di Bologna. Numerosi erano i salotti culturali che si svolgevano negli storici palazzi, come palazzo Giordano oppure il biennale cenacolo d’autunno, nel palazzo Molino. Infine è intervenuto Andrea Italiano che ha mostrato lo stato di degrado degli edifici, attraverso una serie di foto, sollecitando l'attenzione da parte dell'amministrazione comunale di Barcellona, che dovrebbe attivarsi per una riqualificazione della via, non solo per rimuovere lo stato di pericolo della zona, ma anche per rilanciare la nostra città dal punto di vista turistico, partendo proprio dal suo centro storico. Al convegno ha anche partecipato il consigliere comunale Pietro Maio, autore di una tesi di laurea del 2015 in ingegneria edile e del recupero, dedicata proprio alla via Garibaldi.
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