Restaurato il “Monumento ai Caduti”
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- 27 apr 2020
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Viene inteso come “Monumento ai Caduti”, tuttavia sarebbe meglio chiamarlo “La Guerra e i suoi effetti”. Parlo del complesso monumento architettonico pensato da Giuseppe Fanfoni nel 1970, posto nella piazza tra il Municipio e il Teatro Mandanici, che un recente restauro (è stato liberato anche dalle tante superfetazioni che insistevano dentro e accanto) ha riqualificato come il più importante intervento di arte contemporanea di Barcellona Pozzo di Gotto. In effetti il monumento è pensato senza la retorica che caratterizza i vari “Monumenti ai Caduti” (i nomi dei morti barcelgottesi per le guerre italiane sono incisi su un muro marmoreo qualche metro a lato), bensì vuole ricreare gli effetti che un bombardamento aereo può avere su una città. Mostrando quindi l’orrore e la distruzione della guerra. Il Fanfoni, che ha illustrato l’opera barcellonese nella Biennale d’Arte Contemporanea de Il Cairo, si ispira a Guernica di Picasso in quanto anche il suo Monumento si basa sui brandelli, lacerti, squarci di case e di palazzi caduti sotto le bombe. L’opera è in cemento armato, ha una forma a semicerchio ed è percorribile al suo interno grazie ad una scala elicoidale che parte dal centro e conduce fuori dal groviglio di cemento; il semicerchio si apre sulla città a monito perenne dell’assurda distruzione del mondo che è la guerra. Come segno di speranza, sul versante destro del complesso, l’architetto romano ha previsto lo spazio per l’installazione di una grande statua in bronzo, opera di Giuseppe Mazzullo (il Fanfoni fu sovente collaboratore dello scultore messinese), che personifica la Pace che si libra sulle macerie e sulla morte. La Pro Loco “A. Manganaro”, con la voce di Gino Trapani, si è sempre spesa affinchè l’importante testimonianza dell’arte italiana del Novecento trovasse la sua giusta valorizzazione (l’ultima iniziativa in merito è stata la manifestazione “La Grande Bellezza” del 2018 in occasione della “Giornata Nazionale delle Pro Loco”) ed oggi esprime la soddisfazione per aver finalmente vista compiuta un’importante battaglia di civiltà e di rispetto per la Città.
Andrea Italiano
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