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Nuove scoperte sulla discendenza del musicista Placido Mandanici

Tra tutti i barcellonesi illustri che la Città del Longano non ha mai dimenticato, un posto d’onore spetta certamente al Maestro Placido Mandanici a cui oltre una via di Barcellona, è stato anche intitolato il teatro cittadino che, come un’araba fenice, è più volte rinato dalle sue ceneri.

Sulla vita pubblica e sui successi del Mandanici che fu applaudito nei più importanti teatri italiani si è scritto moltissimo ma per quanto riguarda la sua vita privata sono molte le lacune che ancora oggi avvolgono la sua figura.

Da molti anni si parlava in città della mancanza di discendenti in vita (sia in linea retta che in linea collaterale) dell’importante musicista, la cui iconografia risulta piuttosto scarsa e si limita ad un mezzobusto collocato in Piazza Duomo e ad alcuni dipinti ispirati all’unica foto esistente custodita presso la Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni”.

E’ stato per questi motivi che il giovane Salvatore Scilipoti, vicepresidente della Pro Loco “Manganaro” che da anni si occupa dello studio e della valorizzazione dei personaggi illustri e dei beni culturali cittadini, ha voluto fare un approfondimento sulla vita del Maestro a cui in vita furono tributati grandi onori.

Dopo la lettura di un libro sulla figura di Mandanici scritto dal barcellonese Simone Cardullo, Salvatore Scilipoti è rimasto incuriosito dalla sorella del musicista che si chiamava Venera Mandanici e che nel 1838 aveva sposato l’argentiere Pietro Gambadauro dal quale aveva avuto un figlio chiamato Placido in onore del celebre zio.



Grazie ad una precedente ricerca sulla famiglia Gambadauro ed alla consultazione di preziosi documenti d’archivio, Salvatore Scilipoti è riuscito ad arrivare fino ai giorni nostri ed a rintracciare i discendenti viventi di Venera Mandanici che risultano gli unici parenti in vita conosciuti del musicista.

Nello specifico, il sopramenzionato Placido Gambadauro figlio di Pietro e di Venera Mandanici, sposò nel 1864 Teresa Crisafulli generando un figlio di nome Pietro che possedeva una gioielleria a Messina nel Corso Cavour dove morì nel terribile terremoto del 1908 e che riposa in un’antica tomba del cimitero barcellonese.

Insieme a Pietro morirono tre dei suoi figli mentre si salvò la moglie che tornò a Barcellona con i figli superstiti tra i quali troviamo Pietro che diventerà uno stimato medico amato da tutti tanto che una piazza cittadina porta proprio il suo nome e che nel 1944 fu tra i fondatori dell’associazione internazionale studentesca Corda Fratres ancora oggi molto attiva in città.

Uno dei nipoti di Pietro è il dott. Cosimo Gambadauro che attualmente ricopre la carica di Viceprefetto Aggiunto a Messina e che ha voluto far eseguire un ritratto del Maestro Mandanici ad un noto pittore messinese che è Antonino Gambadoro.

Grazie a questo nuovo dipinto, si arricchisce l’iconografia del nostro beneamato concittadino su cui Salvatore Scilipoti ha fatto un’altra curiosa scoperta che riguarda il mecenate che incoraggiò gli studi del musicista.

In diverse biografie è indicato come mecenate di Mandanici il Barone Michele Nicolaci che fu sindaco di Barcellona nel 1757 quando la città fu distrutta da una disastrosa alluvione e rischiò di essere abbandonata.

Facendo degli approfondimenti sulla figura del Nicolaci, Salvatore Scilipoti si è reso conto che non può essere lui il mecenate che nel 1815 aiutò il giovane Mandanici in quanto essendo nato nel 1715, a quell’epoca avrebbe avuto cento anni.

Il Barone Michele Nicolaci che aiutò il musicista, deve essere allora il nipote di quello che fu sindaco nel 1757 e che si chiamava Michele come il nonno.

Proprio questo nobile personaggio è riportata dallo storico Filippo Rossitto in un elenco di barcellonesi illustri e viene indicato come Barone Michele Nicolaci “Juniore” in modo da non confonderlo con l’omonimo nonno.

I Nicolaci sono una famiglia principesca originaria di Noto dove ancora oggi si trova lo splendido palazzo di famiglia: una reggia barocca conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza.

La scoperta sorprendente riguarda il fatto che il Dott. Pietro Gambadauro che discendeva dalla sorella di Mandanici, sposò la nobildonna Antonina Anna Cassata sorella dello storico Nello Cassata a cui è intitolato il famoso museo etnostorico-antropologico di contrada Manno e discendente del Barone Michele Nicolaci che di Mandanici fu mecenate.

Con questa suggestiva unione si rinsaldò così, il legame che univa il giovane musicista al suo mecenate e senza il quale, probabilmente, Mandanici non avrebbe potuto compiere i suoi studi e non sarebbe diventato immortale grazie alla sua amata musica che ancora oggi ci parla di lui.


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