La famiglia Nicolaci di Barcellona Pozzo di Gotto
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- 23 nov 2020
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Nella città di Noto, capitale del barocco siciliano, uno degli edifici più imponenti ed importanti dal punto di vista storico ed artistico è certamente il settecentesco Palazzo Nicolaci, appartenuto, come suggerisce il nome, alla famiglia Nicolaci dei Principi di Villadorata e che si caratterizza oltre che per la bellezza degli interni, per i suoi celebri balconi conosciuti in tutto il mondo in quanto dotati di artistici mensoloni riccamente scolpiti e con le sembianza di figure grottesche.
La via che costeggia il palazzo e che è intitolata a Corrado Nicolaci, è il luogo in cui la terza domenica di maggio si svolge la celebre e suggestiva infiorata che ogni anno attira migliaia di turisti.
I membri della famiglia Nicolaci di Noto occuparono più volte la carica di sindaco e proprio questa è una delle particolarità che li accomuna ai parenti barcellonesi di cui adesso parleremo.
Il primo membro della famiglia Nicolaci che giunse a Barcellona Pozzo di Gotto fu Don Corrado Nicolaci che probabilmente fu spinto a spostarsi in seguito al terribile terremoto del 1693 che distrusse la città di Noto facendo molte vittime.
Suo figlio Michele fu sindaco della Città del Longano in un momento davvero particolare e drammatico per la stessa che nel 1757 fu devastata da un’alluvione che aveva convinto i cittadini, esasperati a causa dei tanti danni subiti, ad abbandonare Barcellona.
Fu allora che il Nicolaci, intercedendo presso il re riuscì ad ottenere le somme necessarie per l’inalveamento dei torrenti Lando e Longano che tanti danni avevano causato e facendo sì che la città non si spopolasse.
Fu sempre questo illustre mecenate che finanziò gli studi del musicista Placido Mandanici a cui il nostro teatro è intitolato e che ripagò il suo benefattore con il grande successo ottenuto nei più grandi teatri italiani.
Suo figlio Francesco Nicolaci generò altri due figli che si chiamavano Michele e Giorgio detto Toccolino i quali sposarono le due sorelle Stazzone originarie di Troina e che portarono in famiglia il nome Silvesto che era appunto il Santo Patrono di questo centro siciliano.
Da Michele e Toccolino si generarono due rami della famiglia Nicolaci di Barcellona che ancora oggi sono fiorenti benchè quasi nessuno dei molti discendenti porti il cognome Nicolaci.
Tra le varie famiglie illustri con cui i Nicolaci di Barcellona si imparentarono troviamo i Pettini, i Pareti, gli Stilo, i Fazio, i Salvo, i Longo, i Basilicò ed i Saccano Stagno.
Tra gli altri sindaci di Barcellona appartenenti alla famiglia vi furono Corrado Nicolaci che portava il nome di San Corrado Confalonieri che è il Patrono di Noto e che fu sindaco nel 1871 e Giorgio detto Toccolino che nel proprio palazzo aveva allestito un vero e proprio museo con oggetti rari e preziosi (Tra cui collezioni di armature e di dipinti) che già sul finire dell’Ottocento risultavano dispersi.
Tra i discendenti che occuparono cariche politiche va ricordato anche il Conte Silvestro Nicolaci che partecipò alle due guerre mondiali e che fu il primo podestà della città di Barcellona dove abitava in un bellissimo palazzo sito in Piazza libertà.
In famiglia non mancarono nemmeno gli illustri benefattori che furono i fratelli Giorgio e Francesco rispettivamente sposati con Felicetta Bonomo e con Maria Vittoria Cambria e che in seguito alla prematura morte di tutti i figli lasciarono il loro immenso patrimonio in beneficenza avendo una particolare predilezione per la cura delle orfane.
Proprio nel palazzo ancora oggi esistente in via Garibaldi fu infatti istituito un orfanotrofio femminile dedicato ad Anna e Giuseppina Nicolaci, figlie di Giorgio e Felicetta che si narra apparvero in sogno ai genitori chiedendo di destinare il loro patrimonio ai più bisognosi.
Nella città di Barcellona non esiste nessuna via o piazza che porti il cognome di questa grande famiglia e il loro ricordo è tenuto vivo dalle Figlie di Maria Ausiliatrice che si prendono cura della monumentale cappella gentilizia sita nel cimitero cittadino.
Testimoni muti sono invece i bellissimi palazzi che insistono sulla via Garibaldi e dove troviamo un bellissimo portone ligneo con le iniziali dell’Avvocato Francesco Nicolaci che attende di essere restaurato.
Salvatore Scilipoti
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