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La chiesa di San Giovanni Battista a Barcellona Pozzo di Gotto

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  • 5 apr 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

Dichiarata monumento nazionale nel 1969, la chiesa di San Giovanni Battista è l’unico luogo in città ad aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento.

È da questa chiesa che già nell’800 partiva la processione del Venerdì Santo, in origine costituita da poche vare, tra le quali l’Addolorata che si trovava già da allora a San Giovanni ed alla quale era cointitolata anche una confraternita.

La chiesa ha inoltre un’importanza fondamentale nella processione del Venerdì Santo barcellonese, sia perché tale processione parte proprio da San Giovanni dove si riuniscono tutte le vare provenienti dalle varie parti della città, sia per la presenza al suo interno delle statue dell’Addolorata e del Cristo morto che sono tra quelle oggetto di maggiore devozione da parte dei fedeli.

Va ricordato anche che appartiene alla parrocchia di San Giovanni anche la chiesa del SS. Crocifisso risalente al 1663 e la cui intitolazione è un altro chiaro richiamo alla Passione di Cristo rappresentata nella suddetta processione.

La processione barcellonese pare si sia svolta per la prima volta il 6 aprile dell’anno 1871.

Tale data si ricava da una memoria del notaio Salvatore Fugazzotto cui fa cenno il sacerdote Carmelo Biondo nel suo libro sulle chiese barcellonesi.

Nei primi anni la processione era patrocinata da alcune facoltose e probabilmente nobili famiglie e la chiesa di San Giovanni si occupò a proprie spese di far realizzare la varetta della Cena e quella del Crocifisso.

Prima di tale data ufficiale, si svolgeva tuttavia una processione più semplice, la cui origine potrebbe risalire al 1705, anno in cui nacque la confraternita del Crocifisso.

La costruzione della chiesa di San Giovanni iniziò intorno al 1630 e fu ultimata nel 1635.


Fu edificata sia perché l’abitato circostante si ingrandì e si rese necessaria la presenza di un luogo di culto, sia per rendere più agevole recarsi a messa agli abitanti del quartiere, in quanto le piene del Longano rendevano spesso difficoltoso raggiungere il vecchio duomo di san Sebastiano.

La primitiva chiesa, come scrive l’arciprete di Castroreale Giovanni Cutrupia nella sua Giuliana del 1731, aveva solo cinque altari.

Essi erano il maggiore che ospitava la statua lignea di San Giovanni e i quattro laterali con tre quadri raffiguranti San Luigi, San Paolino e la Madonna della Catena ed un Crocifisso.

In origine si trovava in questa chiesa anche la statua di San Paolino da Nola che fu poi spostata dai membri dell’omonima confraternita, in una chiesa dedicata al Santo nel quartiere Immacolata.

La chiesa fu ingrandita tra il 1751 ed il 1754 con il prolungamento della navata, l’aggiunta delle torri campanarie sormontate da cupole a bulbo ed i tre portali realizzati dallo scultore Melchiorre Greco nel 1754 e dedicati a San Giovanni, all’Addolorata e a San Giuseppe.

L’ampliamento fu patrocinato dai confratelli e dai fedeli sotto la guida del sacerdote Giovanni Salvo.

Gli affreschi della volta realizzati tra la fine del 700 e i primi dell’800, sono opera di pittori locali appartenenti alla famiglia Bonsignore, dei quali il più celebre fu Gaetano. Essi mostrano l’incontro di Gesù con tre donne che sono la cananea, l’adultera e la samaritana al pozzo.

Sulla parte alta della controfacciata, troviamo un affresco molto dinamico che raffigura la cacciata dei mercanti dal tempio mentre nella parte bassa, ai lati dell’ingresso principale, sono raffigurati i Santi Pietro e Paolo.

Ciò che colpisce nella decorazione delle pareti, sono i finti marmi dipinti che, purtroppo, negli anni passati, hanno subito un infelice restauro, ma che adesso sono stati riportati all’antico splendore.

Queste pitture furono probabilmente eseguite per dotare la chiesa di un apparato decorativo elegante ma non costoso in quanto i marmi veri dovevano certamente superare le capacità economiche della confraternita di San Giovanni che patrocinò i lavori.

Lungo la navata troviamo 4 eleganti cappelle dotate di altari in stucco e con le pareti affrescate.

Nella prima cappella a destra di chi entra possiamo ammirare il quadro con la Crocifissione e le pie donne, a seguire troviamo la statua del Cuore di Gesù e la rientranza dell’ingresso laterale dove trova posto un battistero cinquecentesco proveniente dalla chiesa di San Vito e una delle due cantorie lignee sulle quali negli anni Settanta, fu installato l’organo.

Segue la cappella che ospita l’Addolorata e che è chiusa da un elegante altare ligneo.

Questa statua, altamente espressiva e simbolica, rappresenta la madre di Cristo con il cuore trafitto da uno spadino e fu realizzata a metà 800.

Ogni anno, in occasione della processione del Venerdì Santo, viene posta su una vara nella quale è inglobato un modellino del mondo di colore nero che viene messo in risalto dai bellissimi fiori bianchi usati per l’addobbo.

L’ultima cappella è dedicata a San Giuseppe che è raffigurato nel dipinto sull’altare e custodisce anche un affresco della natività.

Vicino ad essa troviamo lo sfarzoso pulpito ligneo donato a fine 700 dal filantropo Giovanni Spagnolo e da altri benefattori.

Spostandoci dall’altro lato della navata, nella prima cappella a sinistra di chi entra in chiesa, vi è un quadro raffigurante la Madonna col Bambino e san Biagio ed ai lati un affresco di San Rocco opera di pittore locale.

Segue la statua di san Biagio realizzata dallo scultore barcellonese Matteo Trovato, la cantoria lignea ed un'altra cappella con un pregevole dipinto raffigurante la Madonna con san Gaetano e san Filippo Neri e nella quale la ricostruzione dell’altare in stucco, ha permesso il recupero dell’originaria simmetria che caratterizzava tutta la chiesa.

Nello pseudotransetto troviamo due sfarzosi altari decorati con eleganti stucchi.

Quello di sinistra ospita la pala settecentesca che raffigura l’Addolorata che tiene tra le braccia il Cristo morto e che è il dipinto più antico della chiesa.

Sotto l’altare è custodita la statua del Cristo morto di Matteo Trovato che in occasione della processione del venerdì Santo, viene posto in un’artistica urna circondata da puttini che reggono tra le mani i simboli della Passione.

L’altare di destra è invece dedicato ai Servi di Maria.

Fu realizzato nel 1838 ed ospita un dipinto che raffigura la Madonna con San Filippo Benizi , Santa Giuliana e Sant’Alessio Falconieri.

Nella volta dello pseudotransetto troviamo affrescata la Madonna Addolorata col cuore trafitto da sette spade che simboleggiano i suoi sette dolori e i prelati ed i sovrani che le rendono omaggio.

La zona absidale è caratterizzata dalla presenza di un ricchissimo apparato decorativo con l’abside in cui è affrescata l’incoronazione della Vergine con ai lati San Giovanni, San Giuseppe e numerosi angeli.

Nel catino troviamo invece il banchetto di Erode dove figura Salomè che tiene in mano un piatto con la testa del Battista.

Ai lati sono affrescate altre due scene della vita di San Giovanni che raffigurano la decollazione e il Santo rinchiuso in una cella.

La parete absidale è occupata da uno sfarzoso drappeggio marmoreo coperto da un baldacchino e con ai lati quattro angeli, che al suo interno ospita la nicchia con la statua di San Giovanni.

Al centro dell’altare marmoreo troviamo un elegante ciborio ligneo dipinto con colonnine tortili che reggono un baldacchino e con la porticina del tabernacolo sulla quale è raffigurato Gesù Buon Pastore.

Sotto il pavimento della navata vi sono due cripte e due fosse adibite a ossario dove venivano sepolti i membri della confraternita ed i prelati.

Negli ultimi anni, la chiesa di San Giovanni ha subito numerosi interventi di restauro che le hanno restituito l’originario splendore.

SALVATORE SCILIPOTI

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