top of page

Il ricordo di Matteo Abbate, il Re delle Fiabe

“E cos’altro è ciascuno di noi e ciascuna anima vivente, animale o pianta o pietra che sia, se non una sfumatura irripetibile della vita, una poesia, un sentimento?”

Questo ci rimane di Matteo Abbate.

Lo sguardo lucido e disincantato sul variegato mondo con le sue brutture, con le sue storture e insieme l’incanto sognatore dell’uomo, puro come Dio l’ha fatto, bambino nel profondo. La ricerca quindi di quel candore intatto nel recesso più segreto e certo, a cui attingere la forza per credere che non c’è differenza tra sognare e realizzare un sogno, come lui stesso continuava a ripetere.

Un linguaggio accattivante e vivace, intessuto di giochi di parole, percorso da una ironia sottile e un tono scanzonato insieme. Un rimando puntuale tra le parole del testo e le chiare immagini, vive di colori e sentimenti. Matteo ci conduce per mano… in stradine tortuose e per vaste autostrade; tra le fronde alte dei tigli, fra le nuvole e nei recessi di tane letargiche; accanto a un ceppo che arde nel focolare e nello spazio di piazze smisurate; fra gli uomini, i buoni e i cattivi, nella luce e nel buio, tra la fame e la sazietà, in una rassegna dettagliata e intensa della ricca umanità.

Come acutamente osservava Livio Sossi, che subito comprese il suo genio, Matteo Abbate è stato narratore cantastorie.

Capace di navigare nel tempo e nello spazio con eccezionale fantasia ( basta citare lo spaventapasseri a forma di… tromba d’aria), lo spazio e il tempo con la sua eternità, ha immortalato nelle sue pagine.

Scrive Matteo: “A volte il passato ingombra, quando conta solo il presente” e ancora “Tra i volatili, il problema di uno diviene problema per ognuno” (ed è notevole la sottigliezza…non problema di tutti che nella pluralità comporterebbe ancora disimpegno, bensì problema per ognuno, ognuno investito in prima persona)

Una lezione per noi adulti; l’ invito a un atteggiamento indulgente, il richiamo a una intelligenza del cuore nello sguardo sul mondo, dove diversità e difetti sono solo le sfaccettature affascinanti dell’umanità.

A un mese dalla sua scomparsa, per noi lettori adulti bambini che sempre rincorriamo la libertà, rimane il conforto di leggere e leggere ancora le sue storie, sul comodino accanto al Libro delle Ore.

Patrizia Donato

 
 
 

Comentarios


bottom of page