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Il pensiero meridiano

Confrontarsi con la verità dell’epidemia, della malattia e della morte consente agli uomini di ritrovarsi solidali. La lotta contro la parte malata dell’esistenza coincide con il recupero di ciò che ci unisce e, unendoci, riduce la fragilità, rafforza la resilienza. L’esperienza dei nostri limiti è l’antidoto contro ogni ebbrezza di potenza. Nella debolezza scopriamo la fraternità, l’amore per il prossimo, la solidarietà contro la morte, il senso della misura, che purtroppo da tempo la società liquida del consumismo sfrenato ha smarrito.

“Ama il prossimo tuo come te stesso” è il comandamento cristiano, che viene ridicolizzato e calpestato da tutti coloro che proclamano “prima noi”, come Tramp, o i politici europei di estrema destra, che negano l’esistenza del coronavirus, perché temono che la diffusione della solidarietà tra la gente possa danneggiare il loro consenso, che si basa su un’etica sostanzialmente razzista. Gli stessi individui negano anche il disastro climatico e l’effetto serra e non rispettano le regole per il contenimento dell’inquinamento terrestre. Dopo essere stato contagiato, Tramp ha continuato a negare gli effetti della pandemia, per motivi esclusivamente politici, cioè perché teme di perdere le elezioni. A lui - come a tutti i negazionisti - interessa poco salvare dal contagio i suoi concittadini.

Sulle orme di Albert Camus, Franco Cassano – autore di un saggio intitolato Il pensiero meridiano, pubblicato da Editori La Terza - sostiene che il Mediterraneo è il luogo in cui si conserva il segreto della misura, l’accordo tra uomo e natura, l’amore per l’arte e la bellezza, che erano i connotati della civiltà greca. Qui la terra incontra il mare (che il sole interseca) e la linea di costa è il simbolo del confine, inteso come convivenza e non come frontiera che separa, anche se il Mediterraneo è stato teatro di molte battaglie.

Il pensiero meridiano va nella direzione opposta al pensiero settentrionale, che – secondo Franco Cassano - reca in sé la dismisura e ha trovato la massima estrinsecazione nei filosofi tedeschi Hegel e Nietzsche. Cassano afferma che la deriva idealista / nichilista ha caratterizzato la Storia d’Europa e del mondo e, sotto la guida dei popoli del nord ovest, ha contagiato l’economia mondiale e ha condotto alla tecnocrazia, alla crescita sfrenata, alla distruzione dell’ambiente, alla frantumazione della coesione sociale, alla emigrazione verso i paesi ricchi, alla alienazione e alla nevrosi delle masse nelle anonime città metropolitane, al consumismo, alla perdita del buon senso dei limiti.

La globalizzazione omologante ha creato dislivelli incolmabili con i paesi definiti sottosviluppati e con le regioni del mezzogiorno, tra le quali il nostro sud è stato mortificato, insultato e definito una terra di confine tra civiltà e barbarie, abitata da comunità caratterizzate da sporcizia, ignavia e immobilismo. Un paradiso abitato da diavoli sudici, che lo hanno trasformato in inferno: così è stato giudicato da Giorgio Bocca e - con termini ancora più dispregiativi - dai nordisti, molti dei quali non ammettono l’esistenza del coronavirus, che considerano un comune raffreddore e hanno la sfrontatezza di definire illiberali le norme restrittive varate dal governo italiano per tutelare la salute dei cittadini.

Il Mediterraneo non è stato sempre così oltraggiato; era la culla della civiltà e la Sicilia ne era l’ombelico. Purtroppo il Mezzogiorno è stato guidato da uomini di affari che (ignorando il pensiero meridiano e rinnegando la tradizione della cultura mediterranea) hanno cercato di imitare la mercificazione dei paesi sviluppati e hanno fatto diventare il sud una copia sbagliata del nord, in combutta con le mafie che hanno imparato a competere e a inserirsi nelle strutture della tecnocrazia. Il nostro Mezzogiorno è rimasto il fanalino di coda dell’Europa, anche perché i nostri politicanti hanno accettato di fare gli ascari dei premier nazionali, da Giovanni Giolitti a Giulio Andreotti, a Silvio Berlusconi. E oggi ci sono meridionali che continuano a tenere questo stesso ruolo subalterno, in favore della Lega di Matteo Salvini, che mira a rastrellare voti nel sud, per vincere le prossime elezioni nazionali, con l’intenzione di prendere i pieni poteri, il lapsus freudiano che gli è scappato incautamente sulla spiaggia del Papete. E viene da chiedersi: quali provvedimenti prenderebbe, se fosse presidente del consiglio, contro la pandemia?

Oggi il rapporto originario e profondo con la terra lo si può ritrovare solo recuperando il cuore greco della civiltà mediterranea, il panismo, l’amore classico per il cosmo, per la natura, che invece viene calpestata dalla tecnocrazia.

Noi abbiamo dato alla rivista e al sito on line della Pro Loco “Manganaro” il titolo di Simùn - Terre del Longano, perché il vento caldo del sud è simbolo dello spirito di solidarietà, che come un’aria vivificatrice spira dal Mediterraneo in direzione opposta alla società liquida, che purtroppo ci ha in gran parte omologati.

Il pensiero meridiano è un progetto sovversivo, che ha l’obiettivo di modificare, ridisegnare i rapporti di dipendenza dalla globalizzazione. Esso è basato sulla valorizzazione dei prodotti naturali della terra, del sole e del mare, oltre che del patrimonio storico artistico e immateriale. Partecipare a tale iniziativa significa - per le amministrazioni comunali - invitare i concittadini a collaborare per il bene comune, dare l’esempio con comportamenti contrari al familismo amorale, combattere il disinteresse per il decoro urbano, mettere nei posti chiave persone capaci e solerti, non demotivate o indolenti.

Per quanto riguarda la Sicilia si suggerisce una strategia di mercato in sinergia, un’azione di Co-marketing Agroalimentare, puntando sui Sapori e Odori Speciali di Sicilia, ecc. facendo tesoro anche delle proposte, avanzate vanamente un tempo da Nino Pino Balotta in “Eugenetica e progresso”.

Tale progetto sarà reso possibile se gli Stati più ricchi in Europa e nel mondo stipuleranno un Patto europeo e mondiale, con cui essi accettino che la misura sia la regola da applicare in tutti i settori dell’economia, con l’obiettivo comune di uno sviluppo sostenibile, che metta in primo piano la salute, la difesa dell’ambiente, la ricostruzione dei territori devastati (come le terre napoletane dei fuochi) e miri a limitare l’inquinamento catastrofico (come quello provocato dalle acciaierie di Taranto o dalle raffinerie di petrolio della Sicilia) e a salvaguardare dalla estinzione le identità delle minoranze in tutto il mondo.

In una ottica glocal (globale e locale) - e non certo solo territoriale o nazionale –, si dovrà puntare sulle energie rinnovabili, procedere alla riorganizzazione della sanità e dell’istruzione, alla bonifica idrobiologica (in difesa dei territori a rischio, delle coste e del mare), migliorare la viabilità, la navigazione, la pesca, il turismo, l’economia agricola …

Gino Trapani

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