I giovani a Barcellona Pozzo di Gotto
- Amministratore
- 15 gen 2021
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"Se fossi giovane me ne andrei da questo paese, me ne andrei altrove", soleva dire mio padre a proposito di Barcellona Pozzo di Gotto.
Ma cosa significa essere giovani in un paese del Sud? Significa vedere disperate le proprie aspettative, deluse le proprie aspirazioni.
D'altro canto, cosa manca qui di essenziale? In fondo c'è tutto. Però le idee stentano a circolare. La cultura non trova un terreno fertile.
Come ha già detto qualcuno a Ferragosto si vendono centinaia di galletti ma pochissimi libri.
C'erano tre sale cinematografiche a Barcellona: il Corallo, il Maia, l'Excelsior. Adesso ne rimane una sola, schiacciata dalla concorrenza delle multisala.
Una stretta cerchia di intellettuali rimane a coltivare il nutrimento di quello che non è materia e che è invece germoglio d'arte. Del resto la rivoluzione informatica ha reso possibile la "dislocazione" del sapere.
I computer mettono a disposizione tutto un sapere umanistico e scientifico che in passato era riservato a pochi fruitori.
La pandemia ha reso asfittiche le occasioni di eventi culturali. Le inziative per così dire "de visu" sono andate deluse, gli incontri annullati. L'arte ne risulta mortificata. I giovani artisti trovano difficoltà.
E' vero: c'è chi resiste. Ma a quali costi? Al costo di vedere tarpate le proprie ali. Encomiabili sono gli sforzi di chi crede ancora nel territorio, nel "genius loci".
Il respiro culturale tentenna. Certo: non è tutto bianco e non è tutto nero.
Il materialismo comunque la fa da padrone. Anche qui si va verso una società multirazziale per usare un termine un pò obsoleto.
Gli extracomunitari affollano le nostre strade e senti parlare lingue straniere.
Mi piacerebbe parlare di Barcellona Pozzo di Gotto come una specie di piattaforma, una sorta di base di lancio. In fondo nulla è definitivamente precluso.
Anche nel deserto può nascere un fiore.
E poi guai a deludere le giovani generazioni: sono il nostro futuro!
La base su cui costruire gli edifici culturali. La campana suona sempre per te!
Isidoro Aiello
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