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Biografia dello scrittore e giornalista Melo Freni

Nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1934, dopo gli studi liceali presso il San Luigi dei padri Salesiani di Messina, si è laureato in giurisprudenza all’Università di Palermo. La sua formazione ricevette un’impronta classica e religiosa. Dopo aver intrapreso l’attività giornalistica, ha lavorato alla Rai di Palermo e successivamente a Roma, dove è stato capo dei servizi culturali al TG 1. Ha intervistato centinaia di personaggi importanti della letteratura e dello spettacolo in Italia e all’estero. Ha viaggiato in tutti i continenti.

Scrive le prime poesie Odor di pane caldo nel 1962 e Il senso delle cose nel 1966.

A Palermo nasce il suo libro inchiesta Sicilia, continente inquieto (1968). Seguono le raccolte poetiche Morire a Palermo (1968), Viaggio in Grecia (1969), Dolce terra promessa (1974), Amore e logos (1983), Dopo l’allegria (2000).

Freni crede nelle funzioni esistenziali e storiche della memoria. Egli propone una lettura del passato che sia decifrazione del presente, in funzione di un futuro che non sia desolato. Al centro del suo raccontare c’è la Sicilia come sintesi del mondo, una terra rivissuta con amore e con rabbia, attingendo non solo all’attualità, ma anche al mito e alla storia.

Nella narrativa riconosce come modelli culturali a cui ispirarsi Steinbeck, Scott Fitzgerald, Garcia Marquez, Vittorini. Sull’esempio di Sciascia, la sua scrittura è improntata da impegno morale. Egli unisce spesso alla passione sociale la dimensione favolistica. Il suo primo romanzo “Le calde stagioni” esce nel 1975. Seguono “La famiglia Ceraolo” (1980), “Le passioni di Petra” (1985), “Marta d’Elicona” (1987), “Un amore a Spoleto” (1993), “La valle della luna” (1994), “La favola del paese cambiato” (1995), “Le stanze dell’attesa” (2007), “Severino e il cardinale” (2008), “Sulle tracce del giorno”.

Compone vari saggi, tra i quali “Teocrito. L’ironia dello zufolo” (1989), “Verso la vacanza. La morte di Sciascia” (1990), “Il giardino di Hamdis” (1992), “Al limite della ragione” (2003), “Caro Luigi, Lettere dalla Sicilia” (2009), “Leggere il Gattopardo” (2009).

Come regista ha realizzato il film per la televisione “La famiglia Ceraolo”. Ha curato moltissime regie teatrali, tra le quali: “Teocrito”, “Eunucus” di Terenzio, “Nuvole” di Aristofane, ”Ezra Pound concert”, “Pilade” di Pasolini, i melodrammi “Madame Butterfley”, “Cavalleria rusticana”, “Empedocle” di Holderlin.

Gino Trapani

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